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La mia rubrica personale

Natale anti-tecnostress: niente cellulari ma regali come l’Aloe, la pianta della salute,Un altro eccezionale impiego del Gel di Aloe Vera. E indovinate un po qual'è l'azienda americana citata in fondo

Un Natale controtendenza, ma pro-salute:A Natale, un regalo utile e intelligente può essere l'Aloe con il suo succo salutare.
Un Natale controtendenza, ma pro-salute: anziché regalare un tecno-gadget come smartphone, tablet o altri device digitali, il dono giusto è una pianta di Aloe, la pianta anti-tecnostress per eccellenza e che dà una mano a Netdipendenza Onlus, l’organizzazione che in Italia si impegna per prevenire le malattie professionali che colpiscono i lavoratori digitali

A volte un regalo può davvero essere utile, al di là delle mode e delle tendenze del momento.E questo è il caso del dono proposto da Netdipendenza Onlus che promuove l’iniziativa anti-tecnostress, consigliando per questo Natale di regalare Aloe, la pianta anti-tecnostress per eccellenza anziché il solito smartphone, tablet o altro device digitale.Netdipendenza Onlus è l’organizzazione che dal 2007 in Italia si impegna per prevenire le malattie professionali che colpiscono i lavoratori digitali: il tecnostress, la Internet addiction disorder (Iad) e i disturbi alimentari.«Per la ricerca sul cancro si regala l’Azalea, noi proponiamo invece la “pianta della salute”, ossia  l’Aloe, che contiene 12 vitamine, 18 aminoacidi, 20 sali minerali e combatte i principali sintomi del tecnostress», spiega Enzo Di Frenna, presidente di Netdipendenza.Per far conoscere le numerose proprietà della pianta, Di Frenna ha scritto il libro “Aloe, la pianta anti-tecnostress”, disponibile sul sito di Netdipendenza dal 18 dicembre. Sul sito è anche possibile acquistare anche il benefico succo in confezioni da 1 litro.Le iniziative non si fermano tuttavia a Natale, infatti per contrastare i disturbi alimentari causati dal sovraccarico informativo, a gennaio 2014 partiranno i corsi di alimentazione naturale, tenuti dal biologo nutrizionista Luca Di Russo. Il tecnostress, spiegano da Netdipendenza, è una malattia professionale, così come stabilito nel 2007 da una sentenza del giudice Raffaele Guariniello, della Procura di Torino. Dal 2010 è poi entrato in vigore l’obbligo normativo di valutare ogni forma di stress nelle aziende. E, come risulta da una ricerca di Netdipendenza pubblicata in estate, in Italia vi sono 1,8 milioni di lavoratori a rischio tecnostress.Questa malattia professionale causa numerosi disturbi, tra cui stanchezza, mal di testa, calo della concentrazione, disturbi gastrointestinali, ansia, insonnia, ipertensione disturbi alimentari.«I ritmi frenetici di lavoro e l’uso continuo delle nuove tecnologie inducono i lavoratori digitali a consumare pasti veloci in pochi minuti, che contengono poche sostanze nutritive – sottolinea Di Frenna – In altri casi si pranza con uno snack o un panino, continuando a lavorare davanti a uno schermo».«Il disturbo alimentare è un problema molto diffuso tra i lavoratori e i manager che trascorrono molte col computer e con il cellulare – aggiunge il dottor Di Russo – e capita anche che navigano su internet o sui social network saltando i pasti.  Nelle mense aziendali, poi, i cibi sono spesso ricchi di grassi e appesantiscono l’attività psicocognitiva. Uno dei motivi che rendono speciale l’Aloe sta nel fatto che possiede un’ampia gamma di principi nutritivi, capace di apportare una straordinaria regolazione metabolica. E’ una pianta depurativa, stimola il nostro sistema immunitario, è antiossidante e previene  i disturbi gastrointestinali». Ma cosa fare quando si sente che lo stress ha preso il sopravvento? Lo spiega ancora il presidente di Netdipendenza: nelle situazioni di stress la prima cosa da fare è rigenerare il corpo esaurito di energie. La nuova campagna di Netidpendenza Onlus sensibilizza alla necessità di non esporsi al rischio tecnostress durante le vacanze di Natale: è infatti facile trascorrere molte ore con i nuovi device digitali avuti in regalo, ma proprio in queste situazioni è importante difendere la propria salute. Per questo motivo bisogna dedicare tempo alla corretta alimentazione e alle tecniche olistiche che aiutano il corpo a ritrovare il benessere. E proprio dalle piante può arrivare un valido aiuto.«Abbiamo individuato un’azienda americana che ha brevettato un sistema per estrarre dalla pianta il succo di Aloe mantenendo intatti tutti i principi attivi, eliminando però l’aloina presente nelle foglie, che ha un effetto irritante. Quindi è possibile bere Aloe Vera per tutto l’anno e contrastare gli effetti del tecnostress grazie a questo potente integratore naturale», conclude Di Frenna.

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